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Attività scientifica di S. Esposito
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Effetto tunnel fotonico
Si è inoltre occupato di questioni riguardanti l’effetto tunnel di fotoni in particolari apparati sperimentali, sorte in connessione alla osservazione di segnali luminosi propagantesi nei citati apparati con velocità di gruppo maggiore della velocità della luce nel vuoto. Ha mostrato come tali osservazioni non solo siano compatibili con il Principio di Relatività, ma anche come esse siano ben descritte dalla meccanica quantistica, tali risultati essendo normalmente utilizzati nei laboratori internazionali che studiano tale fenomeno.
Ha poi condotto uno studio dettagliato sulle condizioni fisiche generali sotto le quali sia possibile avere un effetto tunnel fotonico del tipo di Klein, dove il coefficiente di trasmissione può essere arbitrariamente grande. Il ruolo dell'emissione spontanea di fotoni in tali circostanze è stato, quindi, studiato accuratamente, fornendo delle predizioni specifiche in un caso di particolare rilevanza pratica.
Lo studio delle proprietà non convenzionali della trasmissione di pacchetti d'onda attraverso una regione con potenziale PT-simmetrico, così come realizzato nella propagazione di segnali elettromagnetici in guide d'onda riempite con mezzi attivi e passivi, ha invece portato alla luce l'esistenza di forti massimi di trasmissione per particolari configurazioni, così come interessanti effetti non-locali riguardanti i tempi di attraversamento del segnale.
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Soft matter
Coadiuvato da due suoi studenti, ha effettuato alcuni esperimenti accurati sull'effetto Mpemba (il congelamento di acqua inizialmente calda prima di quello di acqua fredda). Sebbene, infatti, tale effetto sia noto da molto tempo, nessuna spiegazione soddisfacente esisteva. Supportato dai risultati sperimentali ottenuti, egli ha quindi proposto una spiegazione quantitativa dettagliata del fenomeno citato in termini di due effetti principali: il super-raffreddamento dell'acqua e l'insorgenza di (tre) transizioni di fase prima del punto di congelamento. Tali fasi sono relative a diverso ordine di gruppi di molecole d'acqua, e solo due transizioni tra tali fasi erano state precedentemente osservate. Le osservazioni compiute sono, poi, state confermate da altri esperimenti condotti in diversi laboratori internazionali.
In collaborazione con V. Capano e G. Salesi, ha rivelato un inaspettato fenomeno che avviene nei mezzi altamenti viscosi, ovvero la formazione di una struttura metastabile ben definita a seguito di passaggio di perturbazioni meccaniche (come, per esempio, la caduta di una sfera pesante in glicerina). L'accurato studio sperimentale del detto fenomeno, sebbene ancora preliminare, ha permesso lo sviluppo di un modello teorico dello stesso, che è attualmente ancora oggetto di ricerca, anche per le sue interessanti possibili applicazioni tecniche (tuttora al vaglio).
In collaborazione con gruppi teorici e sperimentali dell'Università di Bergamo e dei Laboratori Nazionali del Sud di Catania, ha studiato la possibile formazione di strutture complesse in acqua pura e in soluzioni acquose di silicati (TEOS), analizzando i dati sperimentali ottenuti mediante la tecnica sperimentale basata sull'osservazione di luminescenza ritardata, evidenziando pure proprietà particolari dell'acqua non conosciute precedentemente.
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Divulgazione e didattica della fisica
La lunga e continuativa esperienza acquisita mediante l'insegnamento nella Scuola secondaria superiore e la collaborazione con il Museo di Fisica dell'Università di Napoli "Federico II", gli hanno poi permesso di fornire contributi significativi anche nel campo della divulgazione scientifica e della didattica della Fisica, apprezzati sia a livello nazionale che internazionale.
Oltre ai lavori scientifici di divulgazione su argomenti particolari (come, ad esempio, alcune misure di interesse astronomico o risoluzione di semplici problemi di natura astrofisica), di particolare rilievo è la sua attività seminariale, sia su argomenti generali (meccanica, elettromagnetismo, storia della Fisica, ecc.) che su questioni particolari (fisica quantistica, fisica nucleare e subnucleare, dinamica turbolenta dei fluidi, ecc.), rivolta principalmente a studenti.
Particolarmente apprezzata è anche la sua attività di progettazione e realizzazione (con la collaborazione di studenti di scuola superiore e/o universitari) di strumenti scientifici, sia di interesse divulgativo che storico, per il Museo di Fisica o per scuole superiori: piano inclinato di Galilei; piano inclinato di Stevino; apparecchio dimostrativo per il teorema delle corde di Galilei; sistema di pendoli per la verifica della legge dell'isocronismo; sistema di pendoli accoppiati per lo studio della risonanza; sistema di pendoli "entropici" per lo studio del disordine e del caos; generatore meccanico di eventi casuali; clessidra automatica per l'illustrazione dei principi di funzionamento delle macchine termiche; modello di rivelatore di raggi cosmici; ecc.
Infine, è da evidenziare anche il suo lavoro di recensore di libri divulgativi e scientifici, che ha riscosso successo soprattutto in ambito internazionale.
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Storia della fisica: Ettore Majorana
Per quanto riguarda i suoi contributi nel campo della Storia della Fisica, si è principalmente occupato dello studio approfondito dell’'opera inedita di Ettore Majorana. Le opere autografe di quello che, secondo il giudizio di Fermi, è stato il maggior fisico teorico italiano del XX secolo, sono infatti pochissime, mentre le opere inedite sono invece moltissime. Nel 2003 è uscito, per i tipi della Kluwer-Springer (New York), in collaborazione con E. Majorana jr., E. Recami ed A. van der Merwe, la traduzione in inglese di parte delle opere di Majorana, quelle note come "Volumetti" (l'edizione italiana è uscita nel 2006 per i tipi della Zanichelli, in occasione del centenario della nascita di Majorana). In tale testo (contenente, in totale, circa 500 pagine), oltre ad argomenti "usuali" affrontati in modo molto originale, compaiono anche alcuni argomenti di "frontiera" per la ricerca in Fisica, la cui trattazione, seppur a distanza di più di settant’anni, presenta ancora notevole interesse e utilità. Successivamente, in collaborazione con R. Battiston, A. van der Merwe ed E. Recami, ha poi curato l'edizione inglese del secondo volume degli scritti inediti di Majorana, uscito nel 2009 per i tipi della Springer, riportante materiale di alto interesse scientifico e storico tratto dai 18 "Quaderni" di ricerca dello stesso scienziato.
Contemporaneamente alla cura della pubblicazione dei "Volumetti" e dei "Quaderni", ha studiato in dettaglio (anche in collaborazione con altri ricercatori) il ruolo di Majorana su alcune questioni particolari di cui si ignorava completamente in precedenza, in quanto tali contributi del grande scienziato non erano mai stati divulgati. Tale è il caso, citato come unico esempio, dello studio del modello atomico di Thomas-Fermi (particolarmente apprezzato dalla comunità scientifica internazionale), in cui Majorana introdusse un interessante metodo di risoluzione dell’'equazione differenziale di Thomas-Fermi che si è poi attualmente rivelato utile anche per la risoluzione di particolari equazioni differenziali non lineari di interesse per le applicazioni fisiche.
L'insieme degli accurati studi storico-scientifici sull'opera edita ed inedita di Majorana è poi confluito in un volume onnicomprensivo, uscito nel 2015 per i tipi della Cambridge University Press. A tale volume hanno contribuito, con due saggi sulle applicazioni attuali dei risultati di Majorana, il prof. Evgeny Akhmedov e il premio Nobel per la Fisica 2004 Frank Wilczek.
Insieme ad A. Drago, ha poi anche scoperto l’'esistenza del testo di sei lezioni inedite (al di fuori del corpus noto di dieci lezioni), svolte da Majorana all'’Università di Napoli durante il corso di Fisica teorica tenutosi nel 1938 prima della sua misteriosa scomparsa. Ciò è stato reso possibile dal ritrovamento del cosiddetto "Documento Moreno", ritrovamento che è stato giustamente portato all'’attenzione del grande pubblico da molti quotidiani locali e nazionali (La Repubblica, l’'Unità, La Stampa, Il Mattino, La Sicilia, L’'Eco di Bergamo, ecc.), nonchè dalla stampa televisiva nazionale e radiofonica austriaca. Il corpus completo delle lezioni napoletane di Majorana è stato pubblicato nel 2006 dall'editore Bibliopolis.
Gli approfonditi studi scientifici, storici e biografici su Ettore Majorana, nonchè accurate indagini in situ, gli hanno poi permesso di ricostruire dettagliatamente la vicenda umana collegata alla misteriosa scomparsa dello scienziato nel 1938, che gli hanno valso nel 2009 la pubblicazione di un saggio (per i tipi della Liguori) che ha suscitato un vasto interesse sia in ambito nazionale che internazionale. Nel 2017 ha poi pubblicato per la Springer una versione aggiornata e ampliata (in lingua inglese) di tale saggio.
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Storia della fisica: altri argomenti
In parallelo all'’attività di studio su Majorana, si è anche occupato (in collaborazione con M. Leone e su incarico di L. A. Radicati della Scuola Normale Superiore di Pisa) della sistemazione e studio dei documenti presenti nell’'Archivio Wick presso la Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa, in cui sono conservate lettere, appunti, libri di Gian Carlo Wick. Tale attività si è concretizzata innanzitutto nella catalogazione e studio della corrispondenza (scientifica e non) di Wick.
Il ritrovamento di nuovi materiali inediti riguardanti l'opera di Enrico Fermi sulla costruzione e lo sviluppo dei primi reattori nucleari (e della bomba atomica) ha permesso uno studio accurato del ruolo avuto dallo scienziato italiano in tali progetti che, sotto alcuni aspetti, rivela delle caratteristiche particolarmente interessanti quanto inedite. La pubblicazione di parte di tale materiale, in collaborazione con O. Pisanti, è avvenuta per i tipi della World Scientific nel 2010.
In collaborazione con A. Naddeo e M. Di Mauro ha poi iniziato a studiare alcuni aspetti particolari dell'opera scientifica (non limitata alla Fisica) di Richard Feynman, non ancora oggetto di studio da parte degli storici.
Agli studi storici sulla Fisica del '900, si sono poi affiancati quelli sulla Fisica settecentesca e ottocentesca, a partire da uno studio sulla diffusione del paradigma newtoniano veicolata dalla diffusione della "macchina universale" ideata da George Atwood verso la fine degli anni '70 del 1700. Successivamente si è poi occupato di uno studio accurato sulla vita e l'opera del poliedrico scienziato Giuseppe Saverio Poli, che tanto ha contribuito all'affermarsi dell'illuminismo scientifico nel Regno di Napoli tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Tale studio si è incentrato soprattutto sulla ricerca e studio di documenti d'archivio, molti dei quali completamente inediti, che hanno gettato una nuova luce sul ruolo effettivo del Poli.
Infine va notata la sua infaticabile attività nella Società Italiana degli Storici della Fisica e dell'Astronomia (SISFA) che, oltre a fargli assumere vari incarichi istituzionali, lo ha portato anche alla curatela di alcuni volumi di atti congressuali pubblicati per la Pavia University Press.
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