Curriculum vitae et studiorum


Formazione

Gianluca Imbriani è nato il 23/11/1971 a Potenza.

  1. Si è laureato in Fisica durante l'anno accademico 1995-96, presso l'Università "Federico II" di Napoli, discutendo una tesi dal titolo SCENARI EVOLUTIVI DI STELLE MASSICCE IN SISTEMI SINGOLI E. BINARI, riportando la votazione di 110/110 e lode.
  2. Nel corso dell'anno 1997 ha prestato opera di servizio civile presso il centro di riabilitazione fisica ESTER di Napoli.
  3. Nel 1997 ha ottenuto una borsa di studio annuale presso l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte tesa a proseguire il lavoro intrapreso per la tesi di laurea.
  4. Nel marzo del 1998 è risultato vincitore del concorso per il XIII ciclo di dottorato in Fisica Fondamentale ed Applicata presso l'Università di Napoli Federico II. Ha sostenuto l'esame per il conseguimento del titolo il 20/03/2001, discutendo una tesi dal titolo STELLAR EVOLUTION AND NUCLEAR REACTION RATES: AN EXPERIMENTAL AND THEORETICAL STUDY.

Esperienze lavorative nell'ambito della ricerca

  1. Nel 1999 nell'ambito del Progetto Giovani Ricercatori ha ottenuto un finanziamento dall'Università Federico II di Napoli per un progetto dal titolo OTTIMIZZAZIONE DELL'EFFICIENZA DI RIVELAZIONE DI UN SEPARATORE DI IONI DI RINCULO PER LA MISURA DI SEZIONI D'URTO DI INTERESSE ASTROFISICO.
  2. Dal 1 novembre 2000 al 31 ottobre 2001 ha lavorato in qualità di assegnista di ricerca presso la Seconda Università di Napoli, continuando la sua ricerca nel campo della Astrofisica Nucleare e garantendo un supporto didattico per lo svolgimento del corso di Fisica II per il corso di laurea di matematica.
  3. Dal 1 novembre 2001 al 30 marzo 2002 ha ottenuto un assegno di ricerca presso la Ruhr Universitaet di Bochum.
  4. Dal 1 aprile 2002 sta usufruendo di assegno di ricerca cofinanziato dall'Osservatorio Astronomico Collurania di Teramo e dai Laboratori Nazionali del Gran Sasso della durata di due anni.
  5. Dal 1998 è associato alle ricerche del dipartimento di Scienze Fisiche della Università Federico II di Napoli
  6. Dal 1996 è associato alla sezione di Napoli dell'INFN.


Relazioni e contributi congressi

  1. Ha svolto una relazione su invito al 11th Workshop su "Nuclear Astrophysics" tenutosi al Ringberg Castle Tegernsee, Monaco (Germany), dal 11-16/02/2002.
Ha tenuto relazioni:
  1. al congresso nazionale Evolving Evolution-L'evoluzione stellare in Italia: lo stato dell'arte Carloforte 8-11 giugno 1998;
  2. al workshop internazionale Nuclear Reactions in Stars and in the Laboratory presso l'ECT* di Trento dal 8 al 19 febbraio 1999;
  3. al congresso internazionale Nuclei in the Cosmos tenutosi ad Arhus (Danimarca) dal 27 giugno al 1 luglio del 2000;
  4. al 17th International Nuclear Physics Divisional Conference of the European Physical Society (NPDC-17 - 'Nuclear Physics in Astrophysics'), ATOMKI, Debrecen, Hungary 30th September - 4th October, 2002
  5. Ha partecipato con un poster al 5th International Topical Workshop at the Gran Sasso Laboratory "Solar Neutrinos: Where are the Oscillations?" (12-14 marzo 2001);
  6. ed al NATO ADVANCED RESEARCH WORKSHOP ON WHITE DWARFS (24-28 giugno 2002) tenutosi a Napoli presso l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte.

  1. Ha tenuto seminari su argomenti di astrofisica nucleare presso l'Osservatorio Astronomico di Napoli e l'Università di Stoccarda.
  2. Ha partecipato all'organizzazione della Riunione Nazionale di Astrofisica Nucleare svoltasi a Napoli il 18-19 Marzo del 1999.
  3. E' stato membro del comitato locale organizzatore della Euro Summer School: Experimental Nuclear Astrophysics, tenutasi a Santa Tecla dal 30 settembre al 7 ottobre 2001.


Attività Ricerca

Gianluca Imbriani, subito dopo la tesi di laurea, ha iniziato a collaborare, nell'ambito delle attività del gruppo III della sezione di Napoli dell'INFN, agli esperimenti NABONA, LUNA e ERNA che si prefiggono di misurare sezioni d'urto di reazioni nucleari di interesse astrofisico alle energie tipiche degli interni stellari. Fra il 1997 e il 2000 ha svolto il lavoro di dottorato sullo studio di due reazioni, in particolare la 7Be(p,g)8B e la 12C(a,g)16O, sia da un punto di vista sperimentale, sia da un punto di vista astrofisico teorico. La prima delle due reazioni costituisce uno dei terminali della catena p-p, ovvero uno dei modi in cui negli interni stellari avviene la combustione dell'idrogeno, mentre la seconda, assieme al processo 3a, è il principale processo attivo durante la combustione dell'elio.
Per questo lavoro di ricerca ha interagito intensamente sia con il gruppo sperimentale di astrofisica nucleare dell'EP3 (Experimental Physik III) della Rühr Universität di Bochum sia con i gruppi teorici di astrofisica stellare dell'Osservatorio Astronomico di Teramo e dell'Osservatorio Astronomico di Roma.
L'energia di attivazione delle reazioni stellari è molto piccola, risultando dalla convoluzione tra la distribuzione di Boltzmann delle velocità relative dei reagenti e l'andamento della sezione d'urto, fortemente decrescente al diminuire dell'energia (la funzione risultante è quindi piccata su di un valore dell'energia detto picco di Gamow). In un numero limitato di casi, coinvolgenti essenzialmente nuclei molto leggeri, è possibile estendere le misure di sezioni d'urto fino all'energia del picco di Gamow: in ogni caso i tassi di conteggio sono proibitivamente bassi e la competizione del fondo cosmico impedisce un'estrazione efficiente del segnale. Nell'ambito di questa metodica si inserisce l'esperimento LUNA che utilizza i laboratori nazionali del Gran Sasso dell'INFN, dove lo strato di 2000 m di roccia sovrastante le sale sperimentali garantisce un'adeguata schermatura dalla radiazione cosmica. Le sezioni d'urto delle reazioni 3He(3He,2p)4He [1], d(3He,p)4He [4,6] e d(p,g)3He [17] sono state misurate nell'ambito del suddetto esperimento, raggiungendo per la prima volta l'energia del picco di Gamow corrispondente alla temperatura del sole. A queste energie le sezioni d'urto sono fortemente influenzate dall'effetto di electron screening, usualmente descritto introducendo un potenziale, detto di screening, che abbassa la barriera coulombiana dei nuclei nudi nella determinazione del fattore di penetrabilità, determinando un aumento della sezione d'urto. I valori trovati per le reazioni analizzate per il potenziale di screening elettronico sono in tutti i casi superiori al "limite adiabatico" (differenza fra l'energia di legame dell'elettrone nell'atomo composto e la somma delle energie di legame degli atomi partecipanti alla reazione). La ragione di tale discrepanza non è ancora motivata teoricamente, mentre è stata condotta un'accurata analisi del potere frenante dei mezzi gassosi per le particelle incidenti [4,6], che influenza criticamente il valore del potenziale di screening estratto dai dati. Nel caso della 3He(d,p) 4He è stato per la prima volta messo in evidenza un effetto di soglia nell'andamento della perdita di energia in funzione dell'energia incidente.
Attualmente l'attività di ricerca è rivolta allo studio della reazione 14N(p,g)15O, il processo più lento del ciclo CNO. La buona conoscenza della sezione d'urto di tale reazione consentirà di stabilire i tempi di permanenza di tutte le stelle con massa superiore a 2M in sequenza principale e di determinare per le altre stelle la luminosità del punto di turn off (il punto in cui la stella abbandona la sequenza principale). Infatti tutte le stelle di piccola massa bruciano l'idrogeno secondo la catena p-p fino a che la frazione in massa centrale di quest'ultimo è superiore a 0.1, dopo di che l'energia prodotta dalla catena non è sufficiente a sostenere la struttura stellare, che comincia a contrarsi. La temperatura e la densità centrale crescono fino ad attivare il ciclo CNO, per cui l'uscita dalla Sequenza Principale è guidata dal valore della sezione d'urto della reazione 14N(p,g)15O. Una modifica di questa sezione d'urto, rispetto ai valori attualmente adottati come risultati di estrapolazioni a bassa energia, cambierebbe i valori attesi di luminosità del turn off, lasciando sostanzialmente inalterati i tempi di vita della stella. La determinazione stessa delle età degli Ammassi Globulari (galassie di forma ellittica formate principalmente da stelle di piccola massa) più "vecchi" dipende criticamente dalla conoscenza della sezione d'urto della 14N(p,g)15O [15]. Per poter effettuare questa misura è stato installato un nuovo acceleratore di 400kV all'interno delle sale sperimentali dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Gianluca Imbriani ha partecipato ai lavori necessari alla messa in opera del nuovo acceleratore. In particolare, si è occupato della calibrazione in energia dell'acceleratore ed è in corso di ultimazione un lavoro tecnico-scientifico che descrive la metodologia originale utilizzata. In questo momento sta partecipando alla presa dati della reazione 14N(p,g)15O e sta sviluppando un codice originale per l'analisi dei dati.
Quando non è possibile raggiungere le energie del picco di Gamow, è necessario ricorrere ad estrapolazioni della sezione d'urto misurata in un intervallo energetico che si estende fino ad energie più basse possibili, compatibilmente con i tassi di conteggio osservabili, comunque lontane dal picco di Gamow. I limiti di questo metodo sono evidenti soprattutto se sono presenti delle strutture risonanti nell'intorno dell'energia da considerare. Per aumentare la precisione delle misure e l'efficienza della rivelazione dei prodotti della reazione è possibile utilizzare il metodo basato sul separatore di ioni di rinculo. Questo metodo consiste nello studio della reazione in cinematica inversa, cioè nel far incidere un fascio di ioni su un bersaglio gassoso di protoni (oppure di elio) e nella rivelazione degli ioni prodotti in seguito alla cattura radiativa separati il meglio possibile dal fascio incidente (esperimenti NABONA ed ERNA). La reazione 7Be(p,g)8B è stata studiata presso l'acceleratore TANDEM dell'Università Federico II nell'ambito dell'esperimento NABONA [5,9]. In particolare Gianluca Imbriani si è occupato della misura dello scattering elastico p+7Be necessaria alla determinazione della sezione d'urto in esame con il metodo degli ioni di rinculo [9] e dell'analisi dei dati raccolti durante la misura. Questa reazione è di cruciale importanza nello studio del problema del neutrino solare, infatti il seguente decadimento b del 8B produce un neutrino che ha uno spettro energetico fino a circa 12 MeV. Esso è stato osservato dagli esperimenti Superkamiokande ed il più recente SNO. Grazie alla crescente precisione di tali esperimenti e alla migliore conoscenza delle sezioni d'urto in gioco, la discrepanza fra i dati osservati a terra e i flussi previsti dal modello solare standard sta dando la possibilità di stimare la massa del neutrino alle energie fra 1 e 15 MeV. L'esperimento ERNA si propone di misurare la sezione d'urto della reazione 12C(a,g)16O, la misura di tale reazione si svolgerà presso il Dynamitron Tandem Laboratorium (DTL) dell'Università di Bochum [2,3,10]. Gianluca Imbriani ha partecipato a tutti i test effettuati presso il DTL per verificare le perfomance del separatore che si è installato.
Nell'ambito di questa tematica si è reso necessario studiare l'andamento degli stati di carica degli ioni nell'attravesamento di un bersaglio gassoso riempito di idrogeno oppure di elio. Lo studio di tali distribuzioni, condotto presso l'acceleratore TANDEM presente nel dipartimento di Scienze Fisiche dell'Università Federico II, è di cruciale importanza nella determinazione delle sezioni d'urto delle reazioni di interesse astrofisico utilizzando il metodo del Separatore di Ioni di Rinculo. Difatti solo conoscendo con elevata precisione la probabilità che ha lo ione di rinculo di assumere un determinato stato di carica nel bersaglio gassoso è possibile ricavare con buona precisione il valore assoluto della sezione d'urto della reazione che si vuole studiare, normalizzando il numero di "rinculi" (Nr) al numero di eventi scattering elastico (Nel) misurati nel gas target. Il processo di scambio carica dei prodotti di reazione all'interno del bersaglio gassoso a partire dall'istante della loro formazione con un dato stato di carica iniziale è governato dalla sezione d'urto per cessione o acquisto di un elettrone nella interazione degli ioni con gli atomi del bersaglio. Quando lo spessore attraversato è sufficientemente grande i due processi vanno all'equilibrio e la distribuzione degli stati di carica è detta, appunto, di equilibrio. Nei casi di interesse non è detto che questa condizione sia sempre verificata. Infatti, lo ione può essere creato in un qualsiasi punto del gas target: se la reazione ha avuto luogo all'inizio del bersaglio gassoso la pressione vista dallo ione di rinculo corrisponde a quella effettiva, ad esempio 5 mbar; se, invece, avviene al centro varrà 2.5 mbar e se, infine, avviene nella parte finale varrà 0 mbar. Conoscendo, però, la dipendenza della distribuzione degli stati di carica dalla pressione è possibile ricostruire la dipendenza della distribuzione degli stati di carica dallo spessore di gas attraversato [19]. Nel corso di queste misure sono state studiate le variazioni degli stati di carica dell'16O e del 23Na al variare della pressione nel bersaglio gassoso, riempito di idrogeno oppure di elio.
Per quanto riguarda l'attività di ricerca teorica, Gianluca Imbriani si interessa di studiare l'evoluzione stellare per mezzo di un codice numerico evolutivo. Tale codice simula l'evoluzione di una stella, risolvendo le equazioni di equilibrio stellare e valutando tutti i possibili contributi energetici. Gli output del codice consentono di studiare tutte le fasi della vita di una stella; infatti, vengono prodotti ad ogni iterazione modelli completi della struttura stellare che si sta analizzando. In particolare, egli si è interessato di valutare le incertezze indotte dalla non buona conoscenza della sezione d'urto della reazione 12C(a,g)16O sull'evoluzione di stelle in un ampio intervallo di masse (fra 0.8M€ e 25M€) e con diverse composizioni chimiche iniziali [7,14]. La suddetta reazione, insieme al processo 3a, è il principale processo attivo durante la combustione dell'elio. Poichè la reazione è attiva in un ambiente convettivo, sono stati compiuti alcuni test per poter comprendere la competizione fra la convezione e il processo analizzato, per meglio determinare l'abbondanza finale di carbonio lasciata dalla combustione centrale di elio [14,20]. La conoscenza di questa abbondanza è di fondamentale importanza per comprendere l'evoluzione successiva di una stella. Infatti, sia la determinazione delle abbondanze degli elementi eiettati dall'esplosione di una Supernova di tipo II, sia la composizione chimica delle nane bianche risultanti dalla degenerazione di una stella di piccola massa, dipendono fortemente da questo parametro. In particolare, nel primo di questi due lavori [14] si è dimostrato che al variare dell'oveshooting non varia l'abbondanza finale di carbonio ed ossigeno, mentre queste ultime sono molto sensibili all'immissione di elio nelle ultime fasi della combustione dell'elio. Quindi le abbondanze finali di carbonio e ossigeno dipendono dal modo in cui vengono trattate le instabilità convettive, note come Breathing Pulses. Si è poi stimata l'incertezza nella conoscenza dell'abbondanza finale di carbonio e ossigeno e quanto essa influenzi l'evoluzione di una stella di 25M€. Si è verificato che non solo le abbondanze degli elementi eiettati ma anche il modo in cui procedono le combustioni successive cambiano profondamente a seconda dell'abbondanza relativa di carbonio e di ossigeno alla fine dell'evoluzione dell'elio. Il secondo lavoro [20] è focalizzato sullo studio di una stella di 3M€, quale progenitore di una nana bianca. Infatti, recentemente sono apparsi dei lavori nei quali dallo studio delle oscillazioni superficiali di alcune nane bianche si è derivato l'abbondanza di ossigeno presente nella stella. Nel nostro lavoro viene dimostrata l'impossibilità di utilizzare questo dato per determinare il tasso di reazione della 12C(a,g)16O, poiché esso dipende dallo scenario convettivo considerato. L'unico di modo di risolvere la degenerazione fra tasso di reazione e convezione è quello di misurare in laboratorio la sezione d'urto alla più bassa energia possibile.
Gianluca Imbriani sta studiando, inoltre, l'incidenza dei parametri nucleari sulle possibili soluzioni al problema del neutrino solare. Ha prodotto con il codice FRANEC un modello solare standard per stabilire quanto varino i flussi attesi dei neutrini al variare dei parametri fisici (temperatura superficiale, età, luminosità e sezioni d'urto nucleari) nell'intervallo fissato dagli errori sperimentali. Ha poi studiato quanto queste variazioni influenzino la determinazione della massa del neutrino.Una particolare attenzione è stata dedicata alle reazioni 7Be(p,g)8B ed 3He(4He,g)7Be le cui sezioni d'urto risultano essere i parametri che maggiormente influenzano la determinazione della massa del neutrino [18].


Pubblicazioni scientifiche


  1. R. Bonetti, C. Broggini, L. Campajola, P.Corvisiero, A. D'Alessandro, M. Dessalvi, A. D'Onofrio, A. Fubini, G. Gervino, L. Gialanella, U. Greife, A. Guglielmetti, C. Gustavino, G. Imbriani, M. Junker, P. Prati, V. Roca, C. Rolfs, M. Romano, F. Schuemann, F. Strieder, F. Terrasi, H.P. Trautvetter, S. Zavatarelli. First measurement of the 3He(3He,2p)4He cross section down to the lower edge of the solar Gamow peak. Phys. Rev. Lett. 82(1999)5205.
  2. D. Rogalla, S. Theis, L. Campajola, A. D'Onofrio, L. Gialanella, U. Greife, G. Imbriani, A. Ordine, V. Roca, C. Rolfs, M. Romano, C. Sabbarese, F. Schumann, F. Strieder, F. Terrasi and H.P. Trautvetter. Recoil separator ERNA: ion beam purification.. Nucl. Instr. Meth. in Phys. Res. A437(1999)266.
  3. D. Rogalla, M. Aliotta, C.A. Barnes, L. Campajola, A. D'Onofrio, E. Fritz, L. Gialanella, U. Greife, G. Imbriani, A. Ordine, J. Ossmann, V. Roca, C. Rolfs, M. Romano, C. Sabbarese, D. Schurmann, F. Schaumann, F. Strieder, S. Theis, F. Terrasi, H.P. Trautvetter (1999). Recoil separator ERNA: ion beam specifications. Eur. Phys. Jou. A6(1999)471.
  4. H. Costantini, A. Formicola, M. Junker, R. Bonetti, C. Broggini, L. Campajola, P. Corvisiero, A. D'Onofrio, A. Fubini, G. Gervino, L. Gialanella, U. Greife, A.Guglielmetti, C. Gustavino, G. Imbriani, P.G.P. Moroni, A. Ordine, P. Prati, V. Roca, C. Rolfs, M. Romano, F. Schümann, O. Straniero, F. Strieder, F. Terrasi, H.P.Trautvetter and S. Zavatarelli. Stopping power, electron screening and the astrophysical S(E) factor of d(3He,p)4He. Phys. Lett. B482(2000)43.
  5. L. Gialanella, F. Strieder, L. Campajola, A. D'Onofrio, U. Greife, G. Gyurky, G. Imbriani, G. Oliviero, A. Ordine, V. Roca, C. Rolfs, M. Romano, D. Rogalla, C. Sabbarese, E. Somorijai, F. Terrasi and H.P. Trautvetter. Absolute cross section of p(7Be,g)8B using a novel approach. Eur. Phys. J. A7(2000)303.
  6. A. Formicola, M. Aliotta,G. Gy urky, F. Raiola, R. Bonetti, C. Broggini, L. Campajola, P. Corvisiero, H. Costantini , A. D 'Onofrio, Z. Fulop, G. Gervino, L. Gialanella, A. Guglielmetti, C. Gustavino, G. Imbriani, M. Junker, A. Ordine, P. Prati, V. Roca, D. Rogalla, C. Rolfs, M. Romano, F. Schumann, E. Somorjai, O. Straniero, F. Strieder, F. Terrasi, H. P. Trautvetter and S. Zavatarelli. Energy loss of deuterons in 3He gas: a threshold effect. Eur. Phys. J. A8(2000)443.
  7. G. Imbriani, O. Straniero, F. Terrasi, M. Limongi and A. Chieffi, Influence of the 12C(a,g)16O reaction rate on the evolution of a 15MO star. Nucl. Phys. A688(2001)249.
  8. L. Gialanella, M. Aliotta, D. Rogalla, C. Rolfs, F. Schumann, F. Strieder, S. Theis, H.P. Trautvetter, L. Campajola, G. Imbriani, V. Roca, M. Romano, A. D'Onofrio, C. Sabbarese, F. Terrasi, C. Agodi, R. Alba, A. Del Zoppo, P. Figuera, P. Sapienza, C. Spitaleri, G. Gyurky, E. Somorjai, and U. Greife. A new measurement of the E1 amplitude in 12C(a,g)16O. Nucl. Phys. A688(2001)254.
  9. F. Terrasi, L. Gialanella, G. Imbriani, F. Strieder, L. Campajola, A. D'Onofrio, U. Greife, G. Gyurky, C. Lubritto, A. Ordine, V. Roca, C. Rolfs, M. Romano, D. Rogalla, C. Sabbarese, E. Somorijai and H.P. Trautvetter. Direct measurement of the absolute cross section of p(7Be,g)8B. Nucl. Phys. A688(2001)539.
  10. D. Rogalla, M. Aliotta, C.A. Barnes, L. Campajola, A. D'Onofrio, L. Gialanella, U. Greife, G. Imbriani, A. Ordine, V. Roca, C. Rolfs, M. Romano, C. Sabbarese, D. Schurmann, F. Scumann, F. Strieder, S. Theis, F. Terrasi and H.P. Trautvetter. Recoil separator ERNA*: improved measurements of the astrophysical key reaction 12C(a,g))16O, Nucl. Phys. A688 (2001)549.
  11. F. Strieder, L.Gialanella, G. Gyürky, F. Schümann, R. Bonetti, C. Broggini, L. Campajola, P. Corvisiero, H.Costantini, A. D`Onofrio, A. Formicola, Z. Fülöp, G. Gervino, U. Greife, A. Guglielmetti, C.Gustavino, G. Imbriani, M. Junker, P.G.P. Moroni, A. Ordine, P. Prati, V.Roca, D.Rogalla, C.Rolfs, M.Romano, E.Somorjai, O.Straniero, F.Terrasi, H.P. Trautvetter and S. Zavatarelli. Absolute cross section of 7Be(p,g)8B. Nucl. Phys. A 696 (2001) 219S.
  12. F. Raiola, G. Gyurky, M. Aliotta, A. Formicola, R. Bonetti, C. Broggini, L. Campajola, P. Corvisiero, H. Costantini, A. D'Onofrio, Z. Fulop, G. Gervino, L. Gialanella, A. Guglielmetti, C. Gustavino, G. Imbriani, M. Junker, R.W. Kavanagh, P.G. Moroni, A.Ordine, P. Prati, V. Roca, D. Rogalla, C. Rolfs, M. Romano, F. Schumann, E. Somorijai, O. Straniero, F. Strieder, F. Terrasi, H.P. Trautvetter and S. Zavatarelli. Stopping power of low-energy deuterons in 3He gas: a threshold effect. Eur. Phys. J A10 (2001) 487.
  13. M. Aliotta, F. Raiola, G. Gyurky, A. Formicola, R. Bonetti, C. Broggini, L. Campajola, P. Corvisiero, H. Costantini, A. D'Onofrio, Z. Fulop, G. Gervino, L. Gialanella, A. Guglielmetti, C. Gustavino, G. Imbriani, M. Junker, R.W. Kavanagh, P.G. Moroni, A.Ordine, P. Prati, V. Roca, D. Rogalla, C. Rolfs, M. Romano, F. Schumann, E. Somorijai, O. Straniero, F. Strieder, F. Terrasi, H.P. Trautvetter and S. Zavatarelli. Electron screening effect in the reactions 3He(d,p)4He and d(3He,p)4He. Nucl. Phys A690 (2001) 790.
  14. G. Imbriani, M. Limongi, L. Gialanella, F. Terrasi, O. Straniero and A. Chieffi. The 12C(a,g)16O reaction rate and the evolution of stars in the mass range 0.8 O. Straniero, A. Chieffi, I. Dominguez, G. Imbriani, M. Limongi. Is it the Universe younger than the Galaxy? The lesson of the Globular Cluster. ASP Conference Series (2001).
  15. L. Gialanella, M. Aliotta, D. Rogalla, C. Rolfs, F. Schumann, F. Strieder, S. Theis, H.P. Trautvetter, L. Campajola, G. Imbriani, V. Roca, M. Romano, A. D'Onofrio, C. Sabbarese, F. Terrasi, C. Agodi, R. Alba, A. Del Zoppo, P. Figuera, P. Sapienza, C. Spitaleri, G. Gyurky, E. Somorjai, and U. Greife. The E1 amplitude in 12C(a,g)16O. Eur. Phys. J A11 (2001) 357.
  16. C. Casella, H. Costantini, A. Lemut, B. Limita, R. Bonetti, C. Broggini, L. Campajola, P. Corvisiero, J. Cruz, A. D`Onofrio, A. Formicola, S. Fulop, G. Gervino, L. Gialanella, A. Guglielmetti, C. Gustavino, G. Gyurky, G. Imbriani, A.P. Jesus, M. Junker, A. Ordine, J.V. Pinto, P. Prati, J.P. Ribeiro, V. Roca, D. Rogalla, C. Rolfs, M. Romano, C. Rossi-Alvarez, F. Schumann, E. Somorjai, O. Straniero, F. Strieder, F. Terrasi, H.P. Trautvetter, S. Zavatarelli; First measurement of the d(p,g)3He cross section down to the solar Gamow peak. Nucl.Phys. A, 706(2002) 203-216.
  17. G. Imbriani, O. Straniero and F. Terrasi, New measurement of the 7Be(p,g)8B nuclear cross section and impact on the Solar Neutrino fluxes. . Proceedings of 11th Workshop on "Nuclear Astrophysics" Ringberg Castle Tegernsee, Monaco (Germany), 11-16 febbraio 2002.
  18. W. Liu, G. Imbriani, L. Buchmann, A.A. Chen, J.M. D'Auria, A. D'Onofrio, S. Engel, L. Gialanella, U. Greife, D. Hunter, A. Hussein, D.A. Hutcheon, A. Olin, D. Ottewell, D. Rogalla, J. Rogers, M. Romano, G.Roy and F. Terrasi, Charge State Studies of Low Energy Heavy Ions Passing Through Gas System, NIM A 496 (2003) 198.
  19. O. Straniero, I. Dominguez, G. Imbriani, and L. Piersanti The Chemical Composition of White Dwarfs as a Test of Convective Efficiency During Core He-Burning, Astrophys. J., 583 (2003) 878.

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