Ultime tracce da un genio


Venerdì 25 marzo 1938 Majorana si recò all’Istituto di Fisica di Napoli portando con sè gli appunti delle sue lezioni e consegnandoli ad uno dei suoi studenti. Dopo ciò, Ettore ritornò al suo albergo e, dopo aver scritto delle lettere di addio alla sua famiglia e al direttore dell’Istituto Carrelli, si imbarcò su un traghetto diretto a Palermo. Qui vi giunse la mattina successiva, prendendo alloggio al Grand Hotel Sole, da dove scrisse un telegramma e una lettera a Carrelli dichiarando di aver abbandonato i suoi propositi circa la sparizione da Napoli. La sera di quel sabato sembra si sia imbarcato su un traghetto da Palermo per Napoli, ma da qui in avanti nessuna altra notizia confermata esiste.

Ci sono state molte ipotesi circa la sorte di Majorana, dal suicidio al ritiro in un convento, all’espatrio in una nazione straniera. La ricerca delle possibili motivazioni per una tale drammatica decisione spaziano dalle particolari vicende familiari e personali (come il rapporto particolarmente possessivo della madre, specialmente dopo la morte del padre) a dei racconti letterari fantasiosi, come il bel saggio di Leonardo Sciascia che prospettava una possibile preveggenza di Majorana circa la tragedia scatenata dagli ordigni atomici. Tuttavia, a tale proposito, ci piace qui ricordare le stesse parole di Majorana (riguardanti il suo approccio di fare Fisica): a tali ipotesi “ non si può senza apprezzamento troppo soggettivo attribuire maggiore verosimiglianza che a quelle tali presunzioni teoriche”.

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